venerdì 27 novembre 2015

Troppo caldo, troppo freddo

Sono passati pochi mesi da questo afoso agosto 2015, e dalle interminabili discussioni sull'aria condizionata dei nostri "open space". Eravamo tutti d'accordo sul fatto che non funzionasse bene, ed anche i tecnici arrampicati sulle nostre scrivanie non ne sono venuti a capo. Certo è che non sono mancate le polemiche su chi veniva troppo scollato e per questo sentiva il freddo, chi aveva le caldane e per questo sentiva il caldo, chi cercava di direzionare il flusso freddo più lontano o più vicino al suo collo.

Adesso ci risiamo. I soliti tecnici si sono nuovamente arrampicati sulla mia scrivania con mille scuse, infilando la testa nei condotti dell'aria, parlottando tra loro, cambiando qualche pezzo, dimenticandosi qualche strumento sulle nostre scrivanie, e lasciando il nostro ufficio senza una spiegazione. Marito, che non dorme col piumone neanche in inverno e che ha sempre caldo (e fame, anzi soprattutto fame), protesta: le sue orecchie sono rosse dal caldo ed in effetti il microclima della sua scrivania segna un bel 25,6 gradi. Pochi metri più in là io godo di un bel 23, ma c'è qualcuno che teme l'intervento di Marito con una nuova chiamata della manutenzione per abbassare la temperatura di qualche grado.
Di nuovo non se ne viene a capo, la Di si rifiuta di aprire un po' la finestra protestando che le si blocca il collo, la Spina sceglie di portare avanti la causa dei pannelli "Liberiamo i pannelli da tutti i fogli incollati col nastro adesivo!", qualcuno vaga atterrito indossando un bel maglione scuro, qualcun altro è già in canottiera. Ovviamente, non se ne esce.

Al che Marito sorprende tutti con una mossa imprevista: dopo 6 anni cambia posto di scrivania e si allontana dalle sue Cheerleader, riuscendo finalmente a buttarsi giù le maniche della camicia, riportare le orecchie ad un colore rosato, e concentrarsi sul secondo problema della giornata: il cibo.

mercoledì 25 novembre 2015

Tre giorni e mezzo a Londra con bambini, bella storia


Preparazione e Consigli: Per prepararmi al viaggio e scegliere le cose da fare e vedere ho letto la guida "101 Cose da Fare a Londra". Ovviamente sono innumerevoli i siti, blog, o guide cartacee come la Lonely Planet anche in versione mini guida, che potrete consultare, e vi consiglio di farlo per selezionare quello che vi interessa e avere qualche alternativa a seconda del tempo che troverete. Alcune informazioni di base sono:
  • in UK c'è la sterlina. Potrete comodamente ritirare del contante all'aeroporto, anche se per la maggior parte delle spese potrete liberamente usare la carta di credito. Per il ritiro di contante dagli sportelli automatici ricordatevi il PIN della vostra carta;
  • Londra è costosa, rassegnatevi, è davvero difficile fare una vacanza economica;
  • portatevi un adattatore per le prese dei vostri piccoli accessori come caricatore per il cellulare o asciuga capelli;
  • procuratevi una mappa. Io l'ho comprata sull'aereo per 3 euro e mi è stata utile.
  • organizzatevi per il trasferimento dall'aeroporto all'albergo/appartamento/B&B dove alloggerete. Da mia esperienza se siete due famiglie risulta conveniente appoggiarsi ad una agenzia di taxi, invece nel caso di una famiglia è meglio prendere il treno nel nostro caso da London Stansted fino a Liverpool Street, e poi spostarsi con la metro. Il treno impiega un'ora circa, ma è molto comodo e dotato di connessione gratis ad Internet.
  • una volta in centro comprate allo sportello della metro la Oyster card, vi farà risparmiare sugli spostamenti in metropolitana. Allo sportello potrete farvi consigliare sulla migliore tariffa; noi ad esempio abbiamo scelto una tariffa 4 giorni e ci sono avanzati 40 pence a testa. Più la Oyster che se riconsegnata a fine vacanza vi restituirà circa 5 sterline a carta.
  • In ogni ristorante, fast food o pub troverete con molta probabilità qualche giovane italiano che lavora lì. Vi farà piacere, ma vi farà anche riflettere sulla situazione lavorativa italiana.
Giorno 1 (mezza giornata): noi abbiamo alloggiato al Russell House B&B, in Russell Square. Non si può prenotare on line, ma solo telefonicamente. E' comodo, centrale, le camere sono molto piccole, ma pulite, l'accoglienza è ottima, la colazione buonissima, il personale gentilissimo, la famiglia dei proprietari è di origine italiana quindi si parla anche l'italiano. Il primo giorno siamo arrivati piuttosto tardi, quindi abbiamo giusto avuto il tempo di un giretto nei dintorni dell'albergo, che è a due minuti del British Museum, per poi finire la serata Trafalgar Square e cenare al Piccadilly Circus. Lì abbiamo cenato in una pizzeria italiana che ci è stata consigliata, piuttosto buona, a parte la mia pizza con due pelati interi mollati sopra.


Giorno 2: mattina dedicata alla visita del British Museum, un museo davvero bello, soprattutto per ciò che riguarda la parte egizia. Nel pomeriggio abbiamo goduto, passando prima per  Big Ben, del giro panoramico sul London Eye, costoso ma bellissimo, per poi proseguire a piedi lungo il Thames. Una bella passeggiata che consiglio: ci sono giardinetti, locali, negozi, artisti di strada. Abbiamo anche trovato un'area AIG dedicata alla squadra di rugby degli All Blacks, visto che eravamo nel periodo dei mondiali ospitati a Londra, con tanto di Haka in realtà virtuale e prove pratiche su come effettuare mete o passaggi. Siamo infine arrivati Tower Bridge, fino al London Tower. Già verso le 16,30 è troppo tardi per visitarlo e quindi abbiamo rimandato al giorno successivo. Esausti, abbiamo cenato al Pret a Manger, una linea di fast food tendente al biologico ed all'ecologico, proprio di fronte al nostro albergo.

Giorno 3: La mattina abbiamo visitato la Tower of London, da non perdere, con i magnifici gioielli della corona. Un piccolo castello dove in passato hanno avuto residenza i reali inglesi, e che permette di fare un tuffo nel modo di vivere del Medioevo. Dopo, attraverso il verdissimo Green Park siamo arrivati a Buckingham Palace; c'è una sezione degli alloggi reali che è visitabile, ma solo in agosto e settembre. Abbiamo quindi finito la giornata al Natural History Museum, per poi cenare di nuovo al Piccadilly, al ristorante del negozio Rain Forest, molto carino per i bambini. Essendo sabato sera, abbiamo trovato la zona Piccadilly davvero sovraffollata, soprattutto impressionante il numero e lo stato dei giovani ubriachi, insomma non è il massimo per una famiglia con bambini. Inoltre i pub dopo le 18 non permettono l'ingresso dei bambini, anche se ovviamente state solo cercando un posto dove cenare.






Giorno 4: Giornata dedicata ai mercatini. Di mattina il coloratissimo Camden Town, con tutti i particolari prodotti offerti, i corridoi dove perdersi, gli odori da sentire. Se ci capitate, mi raccomando fate un salto al Cyberdog, un negozio davvero particolare nel genere e nei prodotti, dove i commessi e le commesse sono stati davvero gentilissimi con noi che stavamo cercando una maglietta della taglia giusta. Finalmente abbiamo assaggiato il tipico Fish and Chips al Poppie's; buono, ci abbiamo messo fino alla sera per digerire tutto, più una lunga passeggiata in Hyde Park. Quindi eravamo pronti nel pomeriggio per il mercato più piccolo ed ordinato di Covent Garden, e per i suoi bravissimi artisti di strada.

venerdì 13 novembre 2015

Misteri: cocci e omìni

Perché ogni volta che cocci la macchina contro una cancellata o un panettone di cemento, oltre a sentirti una merda compare l'omino a dirti che hai picchiato?

giovedì 5 novembre 2015

Capitano Piddu ed il maledettissimo ponte

Fu in un tiepido martedì di novembre che Capitano Piddu decise di levare gli ormeggi di Barchetta ed intraprendere una mattinata tra i flutti in compagnia di Moglie, mentre Figlioli erano a scuola. Erano settimane che non provava l'uscita dall'ormeggio, ma l'emozione e la voglia di questa gita marina erano così tante che Barchetta scivolò via dalle funi e dalle boe con grande eleganza e sicurezza. Moglie intanto era a prua col mezzo marinaio, pronta ad intervenire in caso di necessità. ma non ce ne fu bisogno. Anche il maledettissimo ponte era per fortuna aperto alle imbarcazioni.




Il maledettissimo ponte era stato messo lì dalle autorità livornesi quasi un anno prima, a collegare la Fortezza Vecchia labronica con la zona dei pescherecci.
Di fatto si tratta di un piccolo ponte girevole che consente l'accesso a piedi alla Fortezza Vecchia, bloccando però completamente, se chiuso, l'accesso al mare o il rientro agli ormeggi delle piccole imbarcazioni da diporto. A meno di percorrere una lunghissima strada marina alternativa lungo il Fosso Reale e quindi attorno alla Fortezza Nuova, o attendere nel canale che venga riaperto. Inoltre il maledettissimo ponte, anche se aperto, non consente il passaggio di più di una barchetta alla volta e crea quindi ingorghi e attese nelle ore estive di punta. Fermare una barca non è come fermare un'auto; la barca non sta certo lì immobile dove vuoi tu, presa com'è a contrastare venti, correnti ed onde. Inoltre non manca certo un ingresso già esistente alla Fortezza Vecchia; quello usato finora è vicino zona di partenza dei traghetti per Corsica e Sardegna, e gode di un ampio ed economico parcheggio. Si vocifera tra i marinai labronici che il maledettissimo ponte sia stato messo lì per usufruire degli incentivi europei e non per offrire un effettivo utile servizio a cittadini e turisti.




Arrivati in mare aperto, Capitano Piddu e Moglie decisero di puntare a nord, avvicinarsi alla scogliera, e muniti di zampa di gallina della socera e totano come esca, di passare il resto della mattinata a caccia di polpi. Un'attività piuttosto rilassante, cullati dalle onde, dal tepore del sole, e carezzati dalla brezza invernale, mentre l'ancora gettata chiusa scarrocciava sul fondo; i frutti vennero verso la fine della mattinata con la cattura di ben numero UNO polpi pescati dallo stesso Capitano Piddu. Si avvicinava l'ora di pranzo ed era ormai tempo di tornare a casa. Al rientro nei canali livornesi, ed alla vista della Fortezza Vecchia, per fortuna il maledettissimo ponte era ancora aperto, e potemmo affrontare l'ormeggio con facilità, salutando infine i turisti tedeschi che passavano con la "Marco Polo" per i fossi in visita al centro storico livornese.