giovedì 27 agosto 2015

Non è stato così difficile finire Anna Karenina

Pensavo peggio. Anzi no, alla fine il libro è scorso via piuttosto velocemente. E dire che tutti mi guardavano con occhio preoccupato quando annunciavo di stare leggendo Anna Karenina.
Ci tenevo a leggere qualcosa di Tolstoj, e certamente leggere Anna Karenina, ambientato in epoca contemporanea all'autore e quindi emotivamente più vicina all'autore stesso, è stato più semplice che se avessi scelto Guerra e Pace.
Mi è piaciuto lo spaccato sulla Russia dell'epoca, sull'aristocrazia russa, le abitudini, la vita dei nobili, la campagna, le stagioni. Mi è piaciuto il personaggio, che l'autore ha saputo anche scavare psicologicamente rivalutando nonostante tutto la figura della donna, costretta da una società che ancora non le riconosceva piena libertà, e per questo talvolta portata a scelte assurde e giudicate disdicevoli. Mi è piaciuto molto lo spaccato sulle riflessioni finali della protagonista, il suo flusso insano di pensieri disperati, mi sono meravigliata di come l'autore sia riuscito a descrivere qualcosa di frenetico e terribile. Forse lui stesso non riusciva a trovare altra soluzione per la sua eroina, che quella tragica che alla fine ha scelto.

giovedì 6 agosto 2015

Le avventure di Capitano Piddu - L'ormeggio



Pronti per il primo ormeggio. Capitano Piddu (alias Marito) l'avrà già provato decine di volte sotto la guida di babbo. Stavolta è diverso, stavolta nessuna guida. Capitano Piddu al timone, io a prua col mezzo marinaio in mano, tenuto come l'asta del salto in alto, stessa delicatezza e stessa decisione, i figlioli usati da parabordi. Capitano Piddu mira il posto assegnato alla Barchetta, ignorando le correnti che animano i fossi livornesi, e si appresta ad infilare il mezzo proprio lì, in quel posto, con una leggera virata. Ma la Barchetta gli va in culo di poppa e sembra girare troppo su se stessa, oltre che puntare a dritta la vicina barca di M.. Col mezzo marinaio provo a spingermi, ma la velocità è troppo alta, adesso arrivo con le mani e mi sembra di tenere l'iceberg lontano dal Titanic. Capitano Piddu sbraita qualcosa, ovviamente vuole dare la colpa a me, dimenticandosi che si chiama Piddu per via di un suo allenatore di rugby che in gioventù faceva la rima "Piddu Gino il contadino", e quindi da contadino a Capitano il salto si sente. Per fortuna interviene un Protettore, vecchia conoscenza di babbo, che notando dal molo la posizione plastica della Barchetta completamente fuori ormeggio, di me a prua che tento di spingere la barca di M. e dei figlioli a fare da parabordi, nonché il visibile panico di Capitano Piddu, con la calma del marinaio di esperienza e con tre semplici mosse di spinta e presa delle cime laterali ci accompagna correttamente all'ormeggio. Entriamo come si infila il tappo su una penna, leggiadri ed indolori, ringraziando infinitamente il Protettore.

La prossima volta andrà meglio.

mercoledì 5 agosto 2015

Chi dorme non piglia pesci

Allora è deciso. Venerdì mattina presto i bimbi vanno a pescare con marito in Barchetta. La preparazione non è venuta fuori così semplice. Quale esca? Quali strumenti? Dove? Ne abbiamo parlato anche in auto ieri, venendo via dal mare.
"Allora venerdì andiamo a bolentino".
Piccolo: "Babbo cosa vuol dire a bolentino?"
Marito: "Vuol dire pescare dalla barca."
A quel punto il Piccolo va su tutte le furie, probabilmente per aver finalmente compreso il significato semplice di una parola complessa che gli ronzava intorno da mesi "E allora dillo subito, dalla barca, no bolentino. Basta con questa parola bolentino!"
Il Grande cavalca la scia del Piccolo "Io non voglio pescare con le aringhe. Le aringhe sono per i pesci predatori".

Sono tutti corrucciati. No aringhe, no bolentino. Barchetta si può dire?

martedì 4 agosto 2015

Nuotando fuori dal blu



Risulterò sicuramente fuori moda. Adesso che è tutto ganzo, e si postano sui social solamente giornate pazzamente divertenti, eventi esagerati, ed anche se così non sono stati, così li si fa apparire raccogliendo decine e centinaia di "mi piace" e prendendo per il culo se stessi oltre che decine e centinaia di contatti. Eppure essere seri pare quasi sia un reato.
Commettiamolo, questo reato.
Per me è un periodo così, "leggermente complicato". Non ho molta voglia di scherzare né, come direbbe il Piccolo, di essere "spumeggiante". Ci sono vari eventi e altre piccole complicazioni che talvolta mi evitano di ridere. Un po' la mia nonna, un po' il lavoro un po' il caldo, un po' le aspettative, queste maledette spine che si chiamano aspettative e che se non le togli ti bucano il culo, un po' il sonno e l'allarme di casa che scatta autonomamente all'una di notte, un po' questo essere donna e quindi così magnificamente complicata.
E' normale e passerà.
Basterà pensarci meglio, riflettere, magari ricorrere alla pappa reale e ad un vestito nuovo, tutto colorato, un po' corto, ma non troppo.
Così riuscirò a nuotare fuori dal blu.